Argentina – Un viaggio che è la fine del mondo

L’Argentina, patria del nostro pregiato Gambero, è l’ottavo Paese al mondo per estensione, con una grande varietà di ambienti naturali e antropici. Sono tanti, quindi, i motivi per visitarlo e gli itinerari possibili. Noi ne suggeriamo uno che parte dalle zone di pesca del Gambero argentino, nell’Atlantico sud-occidentale, e si inoltra in Patagonia, tra le province di Santa Cruz e Chubut.

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Sulla scia delle balene

Partiamo dalla Terra del Fuoco, l’arcipelago all’estremo sud del continente, proteso verso l’Antartide. Qui potete salire sul Tren del Fine del Mundo  (un nome che è tutto un programma), per un’escursione tra boschi subantartici e torbiere, fino al Parco Nazionale Tierra del Fuego.

Da Ushuaia, capoluogo della provincia, potrete invece imbarcarvi in indimenticabili crociere durante le quali potreste avvistare uno dei più straordinari abitanti di questi mari: la balena franca australe.

Seguendo le rotte di questo di questo cetaceo, potete risalire verso nord-est, fino alla Penisola di Valdés. In questa riserva naturale, Patrimonio Unesco, avrete modo di vedere altre rare creature, tra cui il leone marino sudamericano, la foca sudamericana, l’elefante marino e i pinguini.

La Patagonia

Basta il nome per evocare paesaggi sconfinati e un senso di ritorno alle origini. La Patagonia è senza dubbio uno di quei territori che lascia un segno indelebile in chi ha la fortuna di percorrerla. Fermatevi una notte nella steppa e potrete ammirare il cielo australe in tutta la sua inedita bellezza, tra stelle e costellazioni ignote a chi vive nell’emisfero nord.

Una meta ineludibile è senz’altro il Ghiacciaio Perito Moreno, nel Parco nazionale Los Glaciares . Se siete dotati di una buona attrezzatura e di un certo allenamento, potrete non solo fare trekking sul ghiaccio, ma anche entrare nelle spettacolari grotte blu per vivere un’esperienza quasi extraterrestre.

Mentre vi trovate in questa regione avrete modo di sperimentare anche un viaggio indietro nel tempo di oltre 10.000 anni. Nella Cueva de las Manos  potrete infatti ammirare le impronte lasciate da ragazzini preistorici, probabilmente in qualche rito di iniziazione. Resterete senza fiato per l’emozione.

Per il momento è tutto, vi lasciamo fare le valigie. E ricordate: queste meraviglie della natura e della Storia meritano rispetto. Viaggiate sempre responsabilmente!